Le tappe di un percorso
11 Giugno 1993…
L’inizio
Quando, con regolare atto notarile, un gruppo di 26 amici anacapresi, profondamente legati al territorio e alle sue tradizioni, dà vita all’Associazione “Amici di Cetrella”. La Valletta omonima fino ad allora era frequentata dagli isolani quasi esclusivamente in occasioni di celebrazioni nell’Eremo di Santa Maria, unica struttura attiva; era nota al limitato numero di ospiti amanti della natura e delle escursioni; era poco curata, ricca di vegetazione spontanea, rigogliosa ma infestante e invasiva per una inesistente costante manutenzione; era attraversata da sentieri, alcuni dei quali impraticabili, altri praticabili con difficoltà. Agli Amici apparve comunque il luogo ideale, quello più rappresentativo e caratteristico per attivare, concretizzare e affermare le finalità e i principi ispiratori della loro iniziativa; la loro volontà e il loro impegno era quello di far rivivere quel lembo di territorio, restituendolo al godimento della comunità e degli ospiti dell’isola
Gli anni dal ’93 al ’95
I primi passi
Sono stati gli anni durante i quali gli Amici hanno dedicato il proprio tempo e le proprie energie e capacità ai lunghi e faticosi interventi di cura e pulizia dei sentieri, della vegetazione con l’eliminazione di erbe infestanti, taglio di piante vecchie e malate, piantumazione di nuove essenze; si è provveduto anche alla pulizia, rimboschimento e sistemazione di una vasta area compresa tra Cetrella e Monte Solaro, gravemente danneggiata e compromessa dall’incendio dell’agosto 1993. Sono anche gli anni in cui l’opera degli Amici comincia ad essere apprezzata e incoraggiata e al Gruppo iniziale si aggiungono nuovi Soci; le maggiori risorse economiche disponibili e la generosità di alcuni sostenitori, consente l’acquisto delle prime attrezzature necessarie per i lavori
Gennaio 1995
Dotazione della struttura dell’ex osservatorio
L’Istituto Universitario Navale di Napoli, proprietario della struttura ubicata nella Valletta e un tempo adibita ad Osservatorio Solare, ne concede l’uso e la cura all’Associazione. Il fabbricato, dismesso da tempo, si trovava in precarie condizioni e necessitava di urgenti lavori di sistemazione interna ed esterna. Attraverso un intervento di riqualificazione eseguito in prima persona dagli Amici che vi hanno dedicato il proprio tempo libero e le proprie competenze, ne sono stati recuperati le facciate esterne; gli spazi interni sono stati destinati a “casa” dell’Associazione e all’accoglienza dei visitatori;il seminterrato a deposito materiali antincendio e attrezzature; per renderne più confortevole l’utilizzo, è stato altresì installato un generatore per l’energia elettrica e un serbatoio per l’approvvigionamento e distribuzione idrica
Maggio 1995
Casa Mackenzie
L’Associazione riceve in comodato dal Centro Caprense Ignazio Cerio presieduto da Laetitia Cerio, figlia di Edwin, una piccola costruzione anch’essa ubicata nel sito che fu proprietà e dimora dello scrittore inglese Compton Mackenzie e di sua moglie Faith Stone. La struttura, anch’essa in precarie condizioni, nel volgere di alcuni anni è stata completamente restaurata, con un paziente, profondo ed accurato intervento che le ha restituito, pur nella sua semplicità ed essenzialità di casa di campagna, la completa funzionalità e vivibilità di un tempo. Si è trattato di un lodevole e meritorio lavoro anch’esso eseguito in prima persona dagli stessi Amici che volontariamente, sacrificando giorni e giorni del proprio tempo libero, hanno messo a disposizione della causa, innanzitutto la loro grande abilità, capacità e professionalità di artigiani dei diversi “mestieri” che l’opera richiedeva. Oggi è adibita a centro di studi della flora e fauna locale e dispone di una biblioteca dedicata a scritti e testimonianze dell’isola di Capri. Nel giardino esterno, un piccolo anfiteatro anch’esso riqualificato, è sede occasionale, nella stagione estiva, di rappresentazioni, presentazioni, conferenze. Il giardino circostante è divenuto un mini orto botanico che contiene le essenze caratteristiche della Valletta.
Un doveroso riconoscimento
Casa Mackenzie
E’ d’obbligo tributare un plauso e un’attestazione di stima e affetto indistintamente a tutti gli “Amici” che si sono prodigati negli impegnativi lavori di ricostruzione, sistemazione e riqualificazione delle tre strutture di cui l’Associazione si prende cura; in special modo ad alcuni di essi che si sono distinti in maniera particolare; primi tra tutti gli Amici oggi scomparsi: il mitico “Mastro” Antonino Maresca e Tommaso Vacca, il Tesoriere e “anima” severa e rigorosa dell’Associazione, entrambi capofila e trascinatori dell’impresa, i cui risultati sono tuttora all’ammirazione di tutti; e poi, solo per citarne alcuni altri, Raffaele Vivo, Gaetano Maldacena, Raffaele Ferraro.
Agosto 2003
Una struttura per i lavoratori
Una piccola costruzione in disuso e in precario stato di conservazione di proprietà del Comune di Anacapri, viene concessa da parte di quest’ultimo in comodato d’uso all’Associazione; ancora una volta gli Amici si mettono al lavoro e provvedono alla sua ristrutturazione per ricavarne un deposito dove sono state sistemate le attrezzature antincendio (donate da un Socio Benemerito) per la salvaguardia e difesa non solo della Valletta ma anche delle aree boschive limitrofe.